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2024-11-21
topserver, il nuovo servizio VPS di tophost
Sabato 02 Giugno 2012 18:58

Senza dubbio tophost (http://www.tophost.it) è uno dei più noti ed usati fornitori di servizi di hosting in Italia. I servizi offerti sono limitati ma affidabili ed economici quanto basta a rendere elevato il rapporto qualità / convenienza. In pratica ci sono solo due servizi:

  • topname (5,99 + IVA all’anno) per registrare e mantenere un nome di dominio, con incluso la posta e 100Mb di spazio web da usare per la posta o come spazio FTP;
  • topweb (9,99 + IVA all’anno) per il web hosting, con incluso 10Gb di spazio da distribuire a piacimento tra posta (fino a 30 caselle), spazio database (fino a 4 database MySQL) e spazio web;

Abbiamo diversi domini attivi con topweb da diversi anni, ed ad una valutazione obiettiva del servizio possiamo affermare che la qualità del servizio è ottima, soprattutto considerando il costo assolutamente irrisorio. Il pannello di gestione (cPanel) permette di accedere rapidamente a tutte le funzioni di gestione, dalla configurazione delle caselle di posta alle impostazioni del php.ini, ed  anche la creazione e la gestione dei database è estremamente semplice. Ma la caratteristica più interessante del servizio è data dalla possibilità di distribuire a piacere lo spazio a disposizione (10Gb, non poco per un utilizzo “normale”) tra i diversi servizi (posta, database, file system), e le variazioni possono essere fatte “a caldo”.

Dal punto di vista delle prestazioni, il livello offerto è di tutto rispetto che riesce, ad esempio, a far girare un sito Joomla di Link Glossario media complessità con più di 300 visitatori unici giornalieri senza nessun problema e con tempi di risposta assolutamente accettabili.

I tempi di caricamento di topweb

Ovviamente stiamo parlando di un sito ottimizzato, in cui è attivata la compressione,la cache, ecc. ma topweb è comunque un servizio di livello più che sufficiente non solo per i siti “amatoriali”, ma anche per siti con un discreto traffico mensile (adatto, ad esempio, per realizzare il sito di piccole e medie aziende). Del resto l’infrastruttura utilizzata è quella di seeweb (http://seeweb.it), che rappresenta una garanzia per la qualità del servizio offerto, anche se ad un costo notevolmente superiore.

 

Dopo questa breve presentazione, vediamo la vera novità in arrivo da tophost. Da qualche mese è stato annunciato sui canali “sociali” un terzo servizio, topserver, che durante la prima fase “alpha” poteva essere provato in anteprima da un selezionato numero di utenti. Adesso topserver è giunto (finalmente) alla seconda fase “beta”, aperta al pubblico, e quindi ogni utente registrato di tophost ha la possibilità di provarlo, anche se il numero di topserver disponibili è ancora limitato.

Vediamo le caratteristiche di questo nuovo servizio. In sostanza topserver è un server privato virtuale (VPS) disponibile in tre tagli diversi:

  • Server 1) 1 core - 512MB RAM - 20GB HD
  • Server 2) 1 core - 1024MB RAM - 20GB HD
  • Server 3) 1 core - 2048MB RAM - 20GB HD

In pratica le soluzioni differiscono solo per la quantità di memoria RAM disponibile. Il servizio si basa ancora una volta sull’infrastruttura di seeweb, anche se, come vedremo, i costi sono decisamente diversi. Ma prima la vera novità, che consiste nelle modalità di attivazione del servizio, e che si ispira apertamente al meccanismo “a consumo” tipico dei server cloud. Per attivare un topserver, invece di scegliere uno dei tre tipi disponibili e completare la procedura di acquisto per il periodo desiderato, si deve acquistare uno o più topvoucher, il cui costo è fisso e che permette di ricevere sul proprio conto un determinato numero di crediti, chiamati topcoin. Un topvoucher costa 5,99 euro + IVA, ossia 7,25 euro e “ricarica” di 43200 topcoin. Una volta che si possiedono i topcoin è possibile procedere all’attivazione dei server scegliendo il taglio e la distribuzione del SO (in fase beta si può attivare una sola VPS). Appena il server è pronto (nel nostro test la preparazione è durata circa un’ora) si può già cominciare ad usarlo, ma inizia anche a consumare i topcoin disponibili, con “tariffazione” al minuto.

Anteprima del pannello di gestione di topserver

Nel pannello di tophost è visibile la password di root per l’accesso in SSH, è c’è un secondo pannello di controllo che permette le operazioni essenziali di monitoraggio e controllo (start, stop, grafici su utilizzo risorse, ed una shell console basata su java ed utilizzabile dal browser, molto comoda se non si dispone di un client SSH).

Il pannello di controllo del server

Ma vediamo i prezzi. I 43200 topcoin che si ricevono con i 7,25 euro di un topvoucher tengono acceso un server di tipo uno (512Mb RAM) per un intero mese, mentre per un server di tipo due (1Gb RAM) occorrono 72000 topcoin al mese (9,99 euro + IVA, ossia circa 12 euro al mese), ed infine per un server di tipo tre (2Gb RAM) occorrono 115200 topcoin al mese (15,99 euro + IVA, ossia circa 19,35 euro), prezzi piuttosto concorrenziali per server con queste caratteristiche.

Va detto che se un server viene spento continua comunque a consumare credito a differenza delle soluzioni cloud in cui si paga solo il reale utilizzo di risorse. L’unico modo per sospendere il consumo di crediti è distruggere il server usando il pannello, ma nei casi in cui un server necessita di un periodo più o meno lungo di stand-by e non può essere cancellato (situazione piuttosto frequente, ad esempio, quando la macchina è usata come ambiente di collaudo o per le demo), c’è una soluzione piuttosto ingegnosa e conveniente. Si utilizza la funzione del pannello che permette di creare e salvare un’immagine della macchina, e dopo la si può distruggere. Il mantenimento dell’immagine ha comunque un costo (7200 topcoin al mese, circa 0,99 euro + IVA), ma permette di non “sprecare” topcoin per una macchina non utilizzata. Questo meccanismo delle immagini, inoltre, può essere utilizzato anche per passare da un taglio di server all’altro. Se, ad esempio, occorre aumentare la capacità passando da un server di tipo uno a quello di tipo due o tre, è sufficiente creare e salvare un’immagine, distruggere il server attivo, e creare un nuovo server del taglio desiderato a partire dall’immagine salvata, più semplice da fare che a spiegarlo.

Per la nostra prova abbiamo attivato un server di tipo due (quello con 1Gb di RAM). Questa soluzione è sicuramente la scelta minima consigliata per ospitare un sito web con un certo numero di visite mensili.

Con le risorse a disposizione, infatti, sarà possibile in tutta tranquillità installare Webmin & Virtualmin come pannello di controllo, attivare i servizi di posta (Postfix, Dovecot e SpamAssassin), abilitare il servizio FTP e configurare un web server con il supporto PHP ed un database MySQL, necessario per far funzionare un sito basato su Joomla, Drupal o Wordpress, ma anche uno script di e-commerce come PrestaShop, OpenCart o Magento.

Schermata di Virtualmin

La distribuzione scelta per la prova è la nostra amata CentOS (versione 6.2 a 64 bit). Dopo aver installato e configurato Virtualmin, abbiamo scelto di disattivare Apache ed utilizzare nginx come web server. Per il support PHP abbiamo configurato PHP-FPM (FastCGI Process Manager), un’implementazione molto efficiente di PHP su FastCGI. Abbiamo inoltre configurato MySQL per usare la configurazione “medium” fornita con il pacchetto. E per massimizzare le prestazioni abbiamo installato anche XCache da usare sia come cache del codice, che come cache per il CMS Joomla (128Mb per il codice e 8Mb per le variabili). Il tutto riesce a stare “comodamente” nello spazio RAM a disposizione (1Gb). Alla fine, infatti, con tutti i servizi avviati la memoria occupata è circa 800Mb.

Per verificare le prestazioni del server abbiamo clonato un sito Joomla ospitato su topweb, ed abbiamo eseguito una serie di prove di carico comparative tra le due installazioni, per cercare di quantificare l’incremento di prestazioni che si può ottenere passando dall’hosting condiviso di topweb al VPS dedicato di topserver. Ai fini di un confronto significativo, abbiamo lasciato le stesse impostazioni di ottimizzazione (compressione, KeepAlive, Expires, Cache-Control). Le principali differenze sono che mentre sul topweb c’è Apache e la cache di Joomla è di tipo file, sul topserver c’è nginx, xcache e la cache di Joomla è impostata su xcache. Dopo aver verificato la corretta installazione del nuovo sito, sono state eseguite su entrambi i siti ripetute prove con diversi strumenti di “load test” online ed in diversi periodi nell’arco di due giorni, in modo da avere conferma sulla “stabilità” del risultato.

Confronto tra i tempi di caricamento tra topweb e topserver

Tutti i risultati confermano quello che ci aspettavamo, ossia che con il server VPS opportunamente configurato si riescono ad ottenere risultati decisamente superiori (fino al 60%) ad un qualsiasi hosting condiviso. A questo bisogno aggiungere il vantaggio di avere il completo controllo sul server, sulle applicazioni che si vogliono installare (e.g. nginx al posto di Apache) e sui parametri di configurazione.

Per verificare il comportamento del server sotto stress, infine, abbiamo eseguito una serie di prove di carico con un certo numero di utenti contemporanei (fino ad un massimo di 50 utenti attivi), monitorando sia i tempi di risposta del sito, sia l’andamento dei parametri “vitali” del server.

Monitoraggio risorse topserver

La soddisfazione maggiore è stata quella di constatare che con le configurazioni finali il server ha retto il carico senza alcuna difficoltà e senza evidenziare saturazione della CPU o presenza di memory leak durante tutta l’esecuzione della prova (15 minuti di carico). Il risultato è stato praticamente lo stesso anche dopo una seconda esecuzione del test, con tempi di risposta mediamente intorno ai 4 secondi.

Andamento del test di carico del topserver

In conclusione topserver è sicuramente un servizio nuovo ed interessante nel panorama dei server VPS. Le nostre prove hanno confermato la “solidità” dei servizi di seeweb, efficientemente rielaborati da tophost, ed il costo è un ulteriore punto a favore. Vedremo se terminata la fase beta saranno confermate (o migliorate, perché no) sia le prestazioni che i prezzi. Il massimo sarebbe aumentare il numero di CPU presenti nei server di tipo due e tre (con – almeno- due CPU sarebbe veramente perfetto).

 
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